domenica 5 febbraio 2012

“Shopping doping” di Gianna Brigatta, bibliotecaria, blogger in Firenze

Donna con parasole davanti ad un negozio di cappelli,
olio su tela, di August Macke

Sabato pomeriggio. Non mi fate il coro di Baglioni che non è il caso. C'è un negozio nuovo lungo il corso dello striscio. Simpatia per il demone. Il demone di quelli che ancora ci provano ad aprire negozi. Abbigliamento falso alternativo. Anche perché alternativa non c'è, non qui. Mi faccio incantare dall'idea di un premio per una settimana di lavoro, la settimana del seminario sulla psicologia del brutto anatroccolo. Da Riolo Terme c'è chi si è lamentato della tristezza del tema. Mi compro una maglietta. Torno a casa a piedi, nelle cuffie suona Visions of China dei Japan. Apro la porta, poi la busta del negozio. C'è un biglietto di presentazioni:
 

[Una boutique eclettica e versatile dove capi, accessori e bijoux intramontabili si alternano in un dinamico tournover. Importanti nomi del panorama della moda italiana ed internazionale si susseguiranno e combineranno negli ambienti della boutique con proposte che hanno acquisito nel tempo il carattere dell'irripetibilità e dell'irriproducibilità. Il "nuovo" che proviene dal passato cadenza la sua presenza nel presente e nel futuro con brevi intervalli di tempo.]
 

Sulla maglietta c'è un cartellino: marca, taglia, modello... e tradotto in quattro lingue:
 

[Ho sussurrato leggende. Ho disegnato miti di epoche lontane. Ho ricamato fiabe nei cuori delle genti. Sono la Regina di tutto quello che avete dimenticato. Vengo da sempre da ogni angolo del mondo. Il mio viaggio attraverso paesi, popoli, stagioni. Per me non c'è sole che tramonti. Non c'è luna che sorga. Non ha ombra la meridiana. Vivo nei pensieri portati dal vento, nei colori della luce. Vivo nelle fantasie degli uomini e sono nella speranza dei ricordi. Con me porto i simboli delle tradizioni. Gli amuleti delle culture. Le eredità della storia. Mi muovo ai ritmi di antiche danze. E dalle mie labbra rinascono canti senza più note. Ecco per voi i miei sogni scritti sul taccuino dell'infinito andare.]



Ripenso alla psicologia del brutto anatroccolo. Lunedì telefonerò a Riolo Terme, tanto perché si facciano una ragione di altre tristezze.


God bless the children!

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