martedì 14 febbraio 2012

“Lei è lì”, racconto breve di Gianna Batistoni (Brigatta), bibliotecaria, blogger in Firenze (31/01/2010)

Donna in campo celeste, olio su tela di Paolo Avanzi

Sono le due e trenta del pomeriggio. Il grigio dell’asfalto è salito fino al cielo e il cielo da stamani non aspetta altro che piovere una pioggia fine, lenta e uggiosa che duri fino a domani. E’ uno di quei giorni già visti, fermo immagine di tanti altri, un giorno normale a ragione, con tutta la noia del caso. Le mie carte sparse sul tavolo e quella che cerco chissà dove. Le solite penne che non scrivono quando servono per appunti veloci. Il collega fuori stanza. E lei è lì. La vedo sempre quando è già arrivata, non so da che direzione raggiunga la fermata. Oggi dalla solita borsa quattrostagioni spunta un ombrellino. E’ una ragazza prevedibile e previdente. Lei è lì ogni giorno a quest’ora. Posso dire che la sua presenza mi dia il senso della realtà. Anche se mi dico “Oggi sarà diverso…”, riesco a convincermi solo fino alle due e trenta. Poi butto uno sguardo per strada e la vedo lì in piedi alla fermata; è in posizione di stand-by, con il vetro della mia finestra che sembra lo schermo dove scorrono i fotogrammi di tante vite di passaggio, ma della sua riesce a rimandarmi soltanto quella posizione immobile. Sarà perché gli altri passano, e lei resta sempre, che la considero la protagonista. Stasera butterò via tutte le penne che non scrivono e ordinerò le carte, chiederò al collega di prendere le mie telefonate, per quanto gli sarà possibile. Domani mi devo spostare dall’ufficio per un lavoro fuori città. In treno prenderò un posto vicino al finestrino, alle due e trenta chiuderò gli occhi e la penserò lì dietro al vetro, davanti alla fermata, sapendo di non sbagliare.

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